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Sono Danda,
architetto di formazione e artigiana per vocazione. Nel tempo ho costruito un percorso che intreccia creatività, metodo e cultura del fare. Il mio lavoro nasce dal desiderio di restituire valore al tempo lento, alla riflessione e alla dimensione umana dell’artigianato, in un equilibrio costante tra progettazione e intuizione. Al centro della mia ricerca ci sono il filo, il tessuto e la manualità, strumenti che considero non solo mezzi espressivi, ma anche linguaggi relazionali capaci di connettere persone, storie e sensibilità. Ogni gesto, ogni trama, ogni scelta materica diventa così parte di un racconto che unisce l’esperienza personale al sapere condiviso. Da questa visione nasce Duepigrecoerre, un progetto che prende forma come laboratorio di idee e di pratiche, uno spazio dove la materia dialoga con il pensiero e dove la creazione artigianale diventa un modo per esplorare il rapporto tra identità, memoria e contemporaneità.
Cosa faccio…
Mi occupo di creare abiti, accessori e oggetti tessili attraverso un lavoro che unisce ricerca, manualità e cura. Ogni progetto nasce dall’ascolto e dall’osservazione: scelgo i materiali con attenzione, ne studio le qualità e le potenzialità, e lascio che siano loro a suggerire forme, volumi e possibilità. Credo nel valore del tempo lento, nella precisione dei gesti e nella bellezza delle imperfezioni, che rendono ogni creazione unica e irripetibile. Seguo ogni fase del processo, dal disegno al taglio, dalla cucitura alle rifiniture, con l’obiettivo di dare vita a oggetti che durino nel tempo e raccontino qualcosa di chi li indosserà o li utilizzerà. Ogni realizzazione nasce da un dialogo tra idea e materia, tra pensiero e gesto, tra tecnica e intuizione, cercando un equilibrio tra funzionalità, espressione personale e ricerca formale. Il mio lavoro si muove tra sostenibilità, riuso e sperimentazione, con la volontà di dare nuova vita a materiali che conservano storie e potenzialità. Accanto alla produzione artigianale porto avanti percorsi di didattica e laboratori, spazi di condivisione dove il fare diventa occasione per creare legami, apprendere tecniche e riscoprire il valore della manualità e della cura nel tempo dedicato a ogni gesto.
Come è iniziato…
Le origini del mio progetto affondano in un’eredità familiare fatta di fili, aghi, carta e creatività. Due nonne e una mamma mi hanno insegnato, con gesti semplici, l’arte del recupero e della trasformazione, mostrando che ogni cosa può rinascere se osservata con occhi nuovi. Da bambina ho scoperto che con ago e filo si può anche “disegnare”: un pensiero laterale che ancora oggi guida il mio lavoro. Architetta e artigiana, ho sviluppato una manualità che mi permette di dare forma alle idee, utilizzando soprattutto materiali di scarto, carichi di potenziale e di storie da raccontare. La mia ricerca si estende alla didattica e alla progettazione di laboratori artigianali per scuole, realtà sociali e imprese, con attenzione all’inclusione e alla sostenibilità. Dopo alcuni anni di attività svolta parallelamente all’insegnamento, ho scelto di dedicarmi pienamente all’artigianato e alla ricerca tessile, trasformando un’antica bottega del Borgo Vecchio Campidoglio in uno spazio di incontro e sperimentazione. Qui nascono abiti, accessori e oggetti unici, fatti a mano con cura e pensiero. Vivo l’artigianato come espressione culturale e personale: un modo di pensare con le mani, fare comunità e raccontare storie attraverso ciò che creo.
Ho una Bottega in Borgo Vecchio Campidoglio che è, oggi, un piccolo hub aperto alla comunità, dove l’artigianato si fa strumento di cultura, inclusione, dialogo e scambio. In questo spazio, ricco di materiali, strumenti, libri e riviste a tema, promuovo la pratica del “pensare con le mani” e la formazione artigianale come chiave per attivare competenze trasversali, creare senso di appartenenza e restituire valore alla dimensione territoriale.



